I prezzi del grano salgono dopo che la Russia si è ritirata dall’accordo che consente le spedizioni di grano dall’Ucraina
Punti chiave
- La Russia ha annullato un accordo che consentiva all’Ucraina di spedire grano dai porti del Mar Nero.
- L'accordo è stato raggiunto lo scorso luglio con l'aiuto dell'ONU e del presidente della Turchia.
- I futures del grano inizialmente sono balzati alla notizia, ma poi si sono ritirati.
I futures del grano sono balzati, ma poi hanno invertito la rotta dopo che la Russia ha annunciato che si sarebbe ritirata da un accordo mediato dalle Nazioni Unite che consente all’Ucraina di esportare grano attraverso il Mar Nero.
La mossa è arrivata poche ore prima della scadenza dell’accordo firmato a Istanbul, in Turchia, lo scorso luglio.
Mosca ha affermato che l’ONU non ha mantenuto la sua parte nell’ambito dell’Iniziativa sui cereali del Mar Nero.
"Solo se verranno ottenuti risultati concreti, e non promesse e assicurazioni, la Russia sarà pronta a prendere in considerazione la ripresa dell'accordo", ha affermato il ministero degli Esteri russo in un post tradotto su Facebook.
L’Ucraina è uno dei maggiori fornitori di grano al mondo e, in seguito all’invasione russa, Mosca ha bloccato le spedizioni di grano lasciando il paese finché le Nazioni Unite e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non avranno elaborato un piano per porre fine alla crisi blocco.
La decisione della Russia ha sollevato preoccupazioni sulle forniture alimentari, soprattutto nelle nazioni più povere che dipendono dall’Ucraina per il loro grano. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha scritto su Twitter che “condanna fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all’accordo sui cereali del Mar Nero”, aggiungendo che Unione Europea (UE) “sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare ai più vulnerabili del mondo”.
I prezzi del grano inizialmente sono aumentati del 3,5% alla notizia, ma sono diventati negativi nel corso della sessione.